DISSING CONTRO VALENTINA PARTE 2

(Intro)

Ti chiamano Valentina, ma di valore non c’è traccia,
una maschera di plastica, una farsa che si sfascia.

(Strofa 1)
Regina del drama, ma nel regno del nulla,
sei solo aria fritta, una bambola di gomma.
Parli di rispetto? Neanche lo conosci,
fai la grande in giro, ma a casa piangi e ti nascondi.

Vivi di bugie, storie cucite a caso,
tanto fumo negli occhi, ma il tuo fuoco è già spento.
Ti atteggi a fenomeno, ma non reggi il confronto,
sei un meme vivente, una barzelletta da pronto.

(Ritornello)
Valentina, il tuo nome è già condanna,
cammini tra la gente, ma lasci solo danno.
Il tuo riflesso nello specchio si vergogna di te,
una vita di menzogne, un’anima senza un perché.

(Strofa 2)
Fai la predica, ma sei peggio di chi condanni,
una serpe in mezzo ai fiori, veleno nei tuoi piani.
Vuoi rispetto? Guadagnatelo, pagliaccia,
il palco crolla sotto il peso della tua faccia.

Ti nutri di invidia, vivi di rancore,
ma l’odio che semini torna indietro col dolore.
Finta amica, falsa fino al midollo,
hai tradito chiunque, e ora piangi nello specchio.

(Bridge)
Valentina, il tuo regno di carta crolla,
giù la maschera, finita la tua farsa.
Sparisci nell’ombra da cui sei venuta,
perché di te non resterà neanche la paura.

(Outro)
E quando il sipario cala, sei sola con te stessa,
Valentina, la verità ti ha morsa nella carne viva.
Senti il peso? È il conto delle tue bugie,
una vita di falsità, il giudizio è servito, addio.

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